pagine 416 | prezzo 40,00€ | cm 17x24

La realtà è colorata.
Questa constatazione apparentemente banale è possibile grazie a un lungo percorso evolutivo. L’esperienza del colore, difatti, richiede sensibilità percettiva, decodificazione intellettiva e differenziazione emotiva, così che il cromatismo s’intride con l’intero psichismo. Ne sono testimonianza termini dal significato coloristico e al tempo stesso psicologico, per cui il nero è tonalità cromatica, ma anche coloritura dell’umore e verdi sono le gradazioni della vegetazione, ma anche le sensibilità ecologiche.
L’intima consonanza tra percezione sensoriale e vibrazione emozionale supporta un autentico linguaggio cromatico, capace di condensare in un’immagine situazioni complesse come una vita grigia o un futuro roseo. È un linguaggio convenzionale, dove il rosso è sinonimo di allarme e il giallo di radiazioni, ma altre volte è un linguaggio simbolico, dove il bianco è illuminazione in tutti i sovrasensi del termine. Se i codici convenzionali hanno carattere locale, quelli simbolici hanno estensione più generale; il loro significato è più ignoto che noto, ma investe chi lo conosce come chi lo ignora.

Claudio Widmann è analista junghiano, membro del CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica) e della IAAP (International Association for Analytical Psychology). Dopo una lunga esperienza clinica e di docenza presso varie Scuole di Specializzazione in Psicoterapia si dedica all’attività di saggista, quale autore e curatore di testi dedicati in prevalenza alla vita simbolica.


La psicoanalisi, pur figlia di padri, è stata fin dall’inizio ricca di presenze femminili che hanno dato un significativo, anche se sottaciuto, contributo alla sua nascita ed evoluzione. È dunque possibile al giorno d’oggi immaginare una psicoanalisi che non sia solo un’Atena nata dalla testa di Zeus? Il libro cerca di rispondere a questa e ad altre domande. Esiste un modo femminile del conoscere? Quale contributo possono dare le donne al pensiero psicoanalitico e alla cura? In queste pagine le autrici propongono un approccio alla diagnosi e alla cura, una postura femminile che hanno voluto chiamare Poetica dell’Analisi. Questa ricerca – a cavallo tra psicologia, mito, arte e poesia, che dialogano risonando con la stanza analitica – diviene proposta di metodo e nuovo sguardo clinico. La Sirena, che se ascoltata ci introduce a un nuovo incontro tra femminile e maschile e il Labirinto, evocazione del pensare femminile, si fanno contenitori – simboli di trasformazione – per esplorare vie di significato per la psiche individuale e per l’Anima del mondo.