pagine 136 | prezzo 15€ | cm 14,5,x21

Pubblicato per la prima volta nel 1988 a New York, per i Dipartimenti di Italianistica della State University, con a fronte la versione inglese di una traduttrice d’eccellenza come Amelia Rosselli, Body movements viene edito solo oggi per il mercato italiano. L’opera è una esplorazione dinamica del corpo vissuto nella stagione che più lo valorizza, l’estate marina e vacanziera, e nella funzione che più lo esalta, quella sessuale, sottintesa o più spesso esibita con una sincerità disarmante e accattivante. Ma gli allettamenti e gli incanti dell’eros sono di continuo pervasi da un’ansia di fondo, da un senso di inappagamento e di vuoto, che la dimensione carnale, nella sua fragilità desiderante, non riesce a colmare. La lingua usata tende a diventare una sorta di protesi, di prolungamento della fisiologia del corpo, espressa per sintagmi e segmenti attimali, sospensioni sintattiche, balbettamenti o accelerazioni ritmiche, spazi bianchi, impasti lessicali pieni di dialettismi e onomatopee, idiotismi e neologismi: una lingua guizzante, temeraria e spericolata come quei “movimenti” che vuole riprodurre.
In appendice una ricca antologia critica, foto di alcune pagine originali – dattiloscritte, con correzioni a mano – della Rosselli, e una galleria fotografica sulla presentazione storica dell’opera.


Il mistero del divino si rispecchia nelle profondità dell’inconscio collettivo. Sulla scia degli studi e delle opere di Jung, Marie-Louise von Franz e altri autori che hanno approfondito tale tematica, il libro ripercorre i passaggi interiori e storici che condussero da una divinità avvertita come Grande Madre a un Dio maschile; un cambiamento epocale, i cui riflessi mitologici e sociali perdurano ancora oggi. Tale alchemica trasmutazione, avvenuta a livello collettivo, si rinnova – mutatis mutandis – nel processo di individuazione di ogni singolo essere umano. Rimanere aperti agli influssi dell’inconscio si rivela pertanto non solo una via per la conoscenza di se stessi, ma anche un mezzo attraverso il quale raccogliere le indicazioni provenienti da un altrove “immaginale”, la cui concreta e oggettiva esistenza viene esperita dai mistici di ogni tempo.