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Accade, sì accade che in certi momenti della vita ci si senta a un bivio oltre il quale la via si biforca in un’estensione ignota e inquietante. Qualcosa, spesso un evento traumatico, ma talvolta il semplice fluire del tempo che incide sul corpo e sull’anima i segni della sua signoria, interrompe il filo di continuità che aveva legato alla vita. Il senso della propria identità e la prospettiva del futuro si confondono, si annientano persino e la coscienza entra in uno stato di liminalità, di pericolosa confusione. In questa dimensione psichica si animano i fantasmi del mondo interiore. Non sono entità oggettive ma illusioni che operano nella psiche e dunque a loro modo reali, realissime. Alcuni hanno vista lunga e operano per indicare la strada che traghetta l’Io oltre il vuoto, altri arrancano alla cieca e la loro azione risulta distruttiva. Entrambi parlano con voce arcana e sembrano dire: “Ci siamo, siamo l’incubo che ti tormenta, il buio che ti turba, siamo la paura del cambiamento. Siamo la speranza che occhieggia oltre il bivio, l’illusione che a volte orienta, a volte disorienta il tuo pensiero. Fantasmi evanescenti trapassiamo i muri del pensiero e ci infiltriamo non visti nelle tue fantasie, nelle proiezioni che fai sugli altri e sulle cose. Siamo il fondamento dell’anima, la vertigine che intreccia il vero e il falso. Ci riveliamo solo allo sguardo sensibile del poeta, del bambino e dell’uomo di spirito. Siamo reali, eccoci qua sulla carta su cui stai scrivendo i tuoi pensieri, impastati nella creta che stai forgiando, catturati in sovraimpressione nelle fotografie che stai scattando. Siamo l’ombra che stai sfumando col carboncino, il sangue e la passione che colano dal pennello che stai intingendo nel rosso, siamo la lontananza che stai evocando con il grigio di quel paesaggio, siamo il desiderio e la speranza che stai propiziando mentre dipingi l’azzurro di quel cielo. Siamo l’improvvisa allegria, il gioco, l’amore. Ci siamo, siamo l’alterità e la molteplicità che ti abita, siamo l’oblio, la memoria. Siamo il gesto creativo, lo slancio, l’Illusione che rende possibile il divenire. Siamo il progetto. Di noi non puoi fare a meno. Siamo il futuro, la morte che inghiotte ogni cosa, la vita che ad ogni cosa dà inizio. Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e stiamo cercando un modo per dirci, per prendere figura e per farci materia. Guardaci, toccaci, siamo reali. Siamo l’altra parte di te. Ascoltaci, aiutaci a prendere forma, ti aiuteremo a vivere”.
In questo libro si dipana una riflessione esistenziale che ancorandosi alla psicologia analitica e ad alcuni frammenti tratti dalla pratica clinica, fa incursione nella letteratura fantastica, nella poesia e nella filosofia estetica, per mettere in evidenza quanto l’illusione sia una dimensione ineludibile e operante della psiche umana. Comprenderla e orientarla equivale a comprendere e orientare l’animo umano.