pagine 208 | prezzo 18,00€ | cm 14,5,x21

Al cuore dell’opera visionaria di Carl Gustav Jung nota come il Libro rosso (pubblicato postumo soltanto nel 2009), lo psichiatra svizzero fondatore della psicologia analitica si ritrova a leggere la Commedia di Dante. Questa lettura diventa un’ispirazione fondamentale per il Libro rosso, che Jung considerava non solo il più difficile e importante esperimento della sua vita, ma anche la base del suo intero sistema psicologico.
Fuoco e forma è uno studio approfondito dell’incontro di Jung con Dante e delle corrispondenze testuali, simboliche ed esistenziali tra il Libro rosso e la Commedia. Attraverso temi quali la “metanoia”, il simbolismo di luoghi naturali e psichici quali la foresta, il deserto e la montagna, gli animali, la funzione compensatrice del diavolo, l’archetipo della “guida”, l’immaginario erotico e spirituale del femminile e le figure del mandala, il libro esplora un nuovo approccio a Jung e alla psicologia analitica attraverso un viaggio nel profondo in cui i lettori sono invitati a entrare.

Tommaso Priviero è uno storico della psicologia e psicoanalista junghiano (SAP/IAAP) con base a Londra. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’ateneo britannico University College London (UCL), sotto la supervisione di Sonu Shamdasani, curatore del Libro rosso di Jung, con il quale attualmente collabora. Le sue principali aree di specializzazione accademica sono la storia della psicologia e lo studio delle intersezioni tra psicoanalisi e filosofia e letteratura.


 
pagine 552 | prezzo 30,00€ | cm 14,5,x21

Il dio nella vita, I, Il mio essere nel nostro mondo, è un’autobiografia spirituale, con taluni squarci fantastici, che percorre eventi, idee e sogni dalla nascita dell’autore (1941) a oggi. Si tratta di oltre ottant’anni della storia sua e di tutti noi, pure con proiezioni sulla vicenda anteriore del XX secolo e, a tratti, del XIX. L’autore interroga infatti la propria storia, ma al tempo stesso quella effettiva di tutti noi, cercandone sempre significato e fine, transitorio e perenne, psicologico, etico-politico e spirituale. L’interrogazione, per quanto profonda e documentata, è sempre molto soggettiva, smuovendo perciò, nell’autore, eros pathos e logos al tempo stesso; e, perciò, si svolge in versi, al modo dei filosofi più antichi, ma pure di taluni poeti-filosofi contemporanei. La poetica narrazione prosegue la ricerca di Psiche e eternità. Alla ricerca del dio perduto e di Nietzsche dopo la follia. Romanzo dionisiaco, e anticipa il seguito vero e proprio del presente poema: Il dio nella vita. Lo svelamento dell’Essere dopo la “morte di Dio”, in cui si delinea una visione della liberazione umana in cui, “dopo” la morte di Dio, l’Uno sembra di nuovo in cammino, ma come radicale della vita e nella vita, biologica e spirituale, individuale e solidale al tempo stesso. Si delinea perciò, via via, una visione rinnovata della liberazione umana, sociale solidale e spirituale, nel tempo della fine delle grandi speranze del passato (con i rischi di catastrofe incombenti). Il tutto anticipa lo svolgimento dottrinario di un ultimo volume conclusivo dell’opera: Psicologia analitica dei tipi politici. Vita interiore dell’umanità in cammino.