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Il libro percorre i sentieri del pensiero junghiano di Luciano Perez, il cui sguardo era sempre aperto verso nuovi orizzonti, con profonda umiltà e rigore scientifico. Pagina dopo pagina, l’autore si aggira poeticamente e immaginalmente nei meandri del sapere, non solo psicoanalitico, ma anche letterario, mitologico, artistico e sociologico. Questa raccolta di scritti si pone come lascito di un Maestro, come crogiolo nel quale le profonde e ispirate riflessioni di Perez si incontrano e si fondono, trasformandosi alchemicamente e guidando i lettori nell’affrontare tematiche universali, archetipiche. In questo libro che racchiude i diversi volti del pensiero di Jung, l’autore pone un interrogativo ancora valido nel presente: che cosa significa essere analisti junghiani oggi? E nella risposta ritroviamo la saggezza di Perez, i cui pensieri erano idee dell’Anima che aprivano – e aprono tuttora – nuove prospettive, invitando ad assumere la sua stessa postura riflessiva, grazie alla quale il miracolo si compie e la comunicazione diventa uno spazio immaginativo in connessione con i processi empirici. Perez era un uomo profondamente colto, erudito, che amava utilizzare il sapere per rivelare, non per nascondere.
Luciano Perez (1940-2015), specializzato in Psichiatria, è stato Psicologo Analista Didatta del CIPA. Profondo conoscitore della Psicologia Archetipica, dell’Islamologia, della Simbolica, dell’Alchimia e della Kabala, ha coltivato altresì il proprio interesse per la musica, le arti figurative, la poesia e l’archeologia. Ha curato la traduzione di testi di Jung non inclusi nell’Opera Omnia. In qualità di Didatta ha formato numerosi analisti junghiani.