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Il libro propone un metodo trasformativo di indagine della storia che prende avvio dalla individuazione del nodo irrisolto di “chi” narra la storia. Il soggetto narrante ha una doppia funzione perché è anche documento vivente. La Comunità di storia vivente di Milano propone la novità metodologica della rilettura dei fatti storici a partire dal nodo irrisolto della narratrice. La pratica della “storia vivente” indaga il profondo enigma che ha generato ciò che ciascuno e ciascuna è diventata: narrarlo e scriverlo è un nuovo modo di fare la storia. La filosofa spagnola Maria Zambrano chiama “viscere” il sé profondo che si espone, svelando i due livelli in cui corre la storia: uno che registra il visibile, che segue un ordine di fatti in successione, razionale, finalizzato al progresso; l’altro sotterraneo, oscuro, “le viscere della storia”, che regge il primo senza apparire, pure rappresentandone l’indispensabile supporto. Con la pratica della “storia vivente” si intende aprire le porte tra i due livelli.
Scritti di : Maria-Milagros Rivera Garretas, Marie_Thérèse Giraud, Marirì Martinengo, Laura Minguzzi, Laura Modini, Giovanna Palmeto, Marina Santini, Luciana Tavernini.
Comunità di storia vivente di Milano lavora da oltre dieci anni nello spazio della Libreria delle donne di Milano. Ha avuto inizio con la pubblicazione del libro La voce del silenzio di Marirì Martinengo, la fondatrice della comunità. Ha pubblicato numerosi articoli in riviste e in siti; ha partecipato a convegni nazionali e internazionali dove è invitata per presentare l’innovazione teorica di cui la Comunità è autrice.