Augusto Vitale
Augusto Vitale
La rilettura di un antico testo alchemico – il Rosarium Philosophorum, lo stesso usato da Carl G. Jung come filo conduttore nella sua Psicologia del transfert – si trasforma, come dice l’autore nel Prologo, da un’occasione di studio nella straordinaria avventura di un viaggio involontario: «Credevo allora di imbarcarmi verso una meta consueta nella regione della Psicologia Analitica di Carl G. Jung, mi trovai invece quasi rapito e trascinato per anni in paesaggi sconosciuti, che mi costrinsero a fatiche e pericoli e profonde emozioni che non avrei previsto».