La malattia fondamentale di cui forse sta morendo la nostra cultura è la svalutazione, se non la diffamazione, di immagini e miti, accompagnata dalla fede nella civiltà positivistica, razionalmente ordinata e asettica. L’orientamento prevalente in Occidente sembra muoversi verso un dominio sfrenato e arbitrario sulla natura, alieno a qualsiasi cosa impedisca questa crescita dell’autoaffermazione, alieno in particolare alle qualità artistiche e immaginative di tutta la vita. Ma come in altri tempi, anche oggi esiste un contro-movimento che tenta discretamente di contrapporsi alla dilapidazione e all’appiattimento della qualità umana.