pagine 128 | prezzo 15€ | cm 14,5,x21

Michele è un funzionario informatico, ma è anche laureato in filosofia. Per due settimane, sua moglie sarà fuori Roma, e lui starà da solo. Quindici giorni cruciali: per prima cosa, alla fine delle due settimane, sarà finalmente in pensione; secondo, smetterà di lavorare qualche giorno prima, usando le ferie che gli restano, e in quei giorni spera di avviare un progetto giornalistico a cui tiene. Saranno momenti impegnativi, con incombenze, peraltro messe in conto, a cui si aggiungeranno gli effetti imprevedibili di una visita sorprendente.
Ma c’è anche una terza cosa – e qui ti voglio – che è motivo di apprensione per Michele: dovrà decidere una buona volta se mettere in vendita la casa dove è cresciuto e che custodisce i ricordi della sua infanzia. Si sforzerà di trovare un equilibrio non facile, Michele, misurando le soluzioni razionali, che da informatico a riposo è abituato a concepire, e la varietà di emozioni pressanti che finalmente sta imparando a valorizzare.
Per fortuna, nel tentare di dare una svolta personale a questo confronto (non indolore) tra pensiero e sentimento, può contare sul sostegno premuroso di un amico speciale, anche se… poco esperto nel lavoro a maglia.
Una storia che è un alternarsi di sentimenti contrapposti, intrigante e capace di coinvolgere.

Pasquale Amato, fino al 2019 responsabile della gestione informatizzata dei dati sui medicinali all’Agenzia Italiana del Farmaco, è laureato in Pedagogia e in Scienze filosofiche. Giornalista pubblicista, pubblica articoli filosofici e cura l’attività di redazione per la rivista on-line “Consecutio temporum” (www.consecutiotemporum.it), Edizioni Ass. Cult. Thesis.
Ha pubblicato una raccolta di racconti (Mentre io, Di Renzo, Roma 2000).


 
pagine 240 | prezzo 22,00€ | cm 14,5,x21

Col termine áskesis si indicava in origine ogni tipo di “esercizio”, “allenamento” o educazione a una tecnica, avente lo scopo di raggiungere una certa perfezione. L’áskesis (ascesi) viene poi adottata dalle pratiche filosofiche e spirituali per indicare l’educazione dello spirito, per cui la filosofia si presenta come un esercizio spirituale, un’arte di vivere che mira alla trasformazione dell’individuo. Con il cristianesimo l’ascesi fa riferimento alle pratiche volte a perfezionare la vita spirituale e ascendere a Dio. L’esercizio ascetico accomuna culture e religioni differenti, come il buddismo e il cristianesimo, dove presenta una certa familiarità con la “mistica”, intesa come “l’esperienza integrale della vita” (Panikkar) e come la ricerca “per trovar mio fine ultimo e mio primo principio” (Silesius). Sia nell’ambito filosofico che in quello spirituale, il riferimento all’áskesis indica la volontà di perfezionare la propria esistenza e conseguire la conoscenza del proprio mondo (interiore ed esteriore) attraverso un impegno particolare e un “lavoro su di sé”. La “pratica ascetica” diventa così mezzo e strumento per amare (phileîn) la sapienza (sophía) ed espressione della disciplina spirituale, rispondendo al profondo bisogno dell’uomo che si spinge oltre l’umano, volgendosi all’origine del suo “desiderio”; dove il sentiero interminabile percorso dal filosofo si sovrappone al tragitto senza fine di chi cerca i “confini dell’anima” (Eraclito), poiché “è mistico colui o colei che non può fermare il cammino” (de Certeau).

Giovanni Ferraro (1963) si occupa di filosofia e religione. Ha curato l’edizione di testi filosofici, collabora con varie associazioni culturali e scrive articoli sui temi riguardanti la filosofia, la religione cristiana e la mistica.