Con un saggio di Carla Stroppa.
Tra le opere memorabili del primissimo Novecento, il romanzo breve di Wilhelm Jensen Gradiva occupa un luogo del tutto a sé. Universalmente noto per il saggio che gli ha dedicato Freud interpretandolo come un “delirio” onirico, ma forse, a tutt’oggi, non molto letto, è un testo misterioso e seducente, palpitante di sensi e di simboli.