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Stupro e incesto, matricidio e parricidio, incitamento a prostituirsi sono comportamenti irrazionali, incomprensibili, indecifrabili? Per tutti sono inammissibili e condannabili; per i più sono imperdonabili e anche inaccettabili; la maggior parte di noi non li sopporta, né li tollera. Ovviamente non sono giustificabili! Ma siamo proprio certi che non si possano capire, comprendere e spiegare? Che non possano avere un loro “senso”, una loro “ragione”?
Comunemente si ritiene che se una persona arriva a fare una cosa tanto disumana è uno “squilibrato”, e in questo modo non ci si assume nessuna responsabilità. Al massimo si suppone che la causa derivi dal suo patrimonio genetico o dai suoi neurotrasmettitori, dai suoi genitori, dai suoi affetti.
Con questo suo libro Stefano Baratta indica che la psicologia analitica può intendere e aiutare sia chi ha commesso atti di violenza sia chi li ha subiti. E precisa, con un’ampia documentazione, che l’analisi dei sogni – grazie in particolar modo alle amplificazioni dei simboli in essi contenuti – ci fornisce un quadro della situazione psicopatologica in atto e anche indicazioni prognostiche e terapeutiche, oltre che la possibilità di controllare la direzione presa dalla terapia, di valutare i meccanismi di difesa in gioco e di condurre chi ci chiede aiuto lungo la strada che porta alla sua individuazione psicologica: il Sé.