| Narrazioni della conoscenza |

pagine : 223
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 16,00
ISBN : 9788871866185
Anno di pubblicazione : 2015



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Gianluca Cuozzo
Utopie e realtà
 
prefazione di Maurizio Ferraris 



Come conciliare melancolia e utopia con il realismo? Molti stupidi, o ingenui, o magari in malafede, pensano che il realismo escluda l’utopia, e che consista nell’accettazione della realtà. Ma ovviamente (e questo libro ne è una prova esemplare) non è così. Essere realisti significa voler conoscere il mondo così come è, per poterlo cambiare, e renderlo il più vicino possibile alle utopie e ai desideri. Non si vede altro modo per cambiare. Conoscere l’attrito del reale, la difficoltà dei mutamenti, e soprattutto la straordinaria debolezza umana, è la sola maniera per poter trasformare il mondo. Dire, invece, “Yes, we can” è un modo per mettersi l’anima in pace, o meglio per convincere gli altri di qualcosa di cui non siamo convinti noi stessi.

Di qui l’antropologia negativa che costituisce il centro più vero e profondo del libro di Cuozzo. Il peggiore utopista, l’utopista che illude e basta, è quello che proclama che “l’uomo è nato libero, ma è dappertutto in catene”.

Ma proprio partendo di qui l’uomo può migliorarsi, anzitutto rimediando alle proprie insufficienze. L’uomo è l’animale malato. E l’immensa produttività della tecnica, così come l’immensa attrattività degli oggetti che produce, e l’immane quantità di scorie e rifiuti che vengono generati da questo processo, sono il frutto di questa malattia.

Dalla prefazione di Maurizio Ferraris