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L’approccio incrocia diverse discipline, segnatamente la “storia del pensiero politico” e la “psicologia del profondo”. Sottende, inoltre, una concezione non materialistica, ossia non prevalentemente economico sociale, della storia. Secondo l’autore tramite il materialismo storico non sono stati infatti spiegati in modo esaustivo, e di conseguenza non sono neppure stati efficacemente affrontati politicamente, i movimenti fascisti o carismatici o populistici del XX secolo, né sono state o sono adeguatamente vagliate le sconfitte epocali subite dal socialismo e comunismo, né ha per ciò potuto venir compresa la persistenza o rinascita – anche nelle condizioni più tragiche, e dopo le sperimentazioni sociali più ampie – del capitalismo, e più in generale della civiltà detta borghese.
Il libro propone invece una concezione della storia basata, sui connessi dinamismi inconsci: prevalentemente psicologico analitica. Tale concezione risulta incentrata sui grandi miti collettivi ancestrali, di volta in volta attivati dalla reazione psichica alle condizioni della vita. I miti collettivi, ossia presenti in modo prevalente negli individui attivi in una determinata epoca, determinerebbero il divenire collettivo (almeno “in ultima istanza”). Le idee rivoluzionarie, in specie socialiste comuniste ed ecologiste, sono qui studiate nelle loro espressioni dottrinarie fondamentali e nel loro svolgimento storico politico concreto, sia pure per linee di tendenza e per problemi, ma appunto alla luce dei grandi sogni collettivi, o miti, che le hanno alimentate oppure, quando si sono inabissati in seguito ad irreversibile smentita storica, e non sono stati sostituiti da altri “grandi sogni” equivalenti, sono isterilite, diventando incredibili e impotenti. Tutto ruota – sia a livello individuale che collettivo – attorno ad una forte istanza di realizzazione di sé, l'”individuazione” di Jung: istanza di cui si vagliano vuoi i rischi di tipo narcisistico che le grandi possibilità. La scoperta della centralità dei dinamismi interiori, psicologici ed anche spirituali, nella storia, in una fase di tumultuosa trasformazione come l’epoca della globalizzazione, ed in presenza della crisi delle forme tradizionali, anche parzialmente rinnovate, del pensiero rivoluzionario socialista o comunista, fa intravedere le linee di una rivoluzione psicologica, spirituale, politica e sociale, di cui si approfondiscono le implicazioni teoriche e politico strategiche.