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L’uomo può vivere senza anima e senza un senso?
Ben prima della pandemia, nel mondo imperversavano cinque virus che avevano contagiato la mente e l’anima dell’uomo. L’uomo, dominato da sentimenti distruttivi quali l’avidità e l’arroganza, pensava di poter soggiogare il creato ma la pandemia ha mostrato la sua intrinseca fragilità.
Un sogno, che si sta rivelando come il prossimo incubo, si è impossessato della mente umana: l’onnipotenza, la perfezione assoluta, il controllo totalizzante.
Il Post Uomo, che si sostituisce a Dio e che sottomette la Terra e il Cielo: l’Homo hybris. Ma è ineluttabile la supremazia del post umano e del disumano?
La crisi sociale, ambientale, sanitaria ci chiama a una conversione interiore per salvare il pianeta e la comunità umana. Si avvicina un confronto tra il lato oscuro della Forza, l’Homo hybris, e il lato chiaro, l’Homo pathos.
Homo pathos è l’uomo che sa tenere insieme mente, corpo, anima e che pone al centro della sua esistenza la relazione armoniosa – e non più il dominio – con la Terra, il Cielo, l’altro.
Il libro è ispirato a questa prospettiva ed è animato da un ricco concerto di pensatori e autori tra cui Jung, Bateson, Capra, Hillman, Morin, Panikkar, papa Francesco, Màdera, Magatti, Magris, Veca, Zoja, Hillesum, Kristeva, Ortese, Vegetti Finzi, Zambrano, che, in un dialogo di senso con l’autore, orientano verso il nuovo paradigma.