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Alexitimia, termine coniato una quarantina di anni fa, letteralmente significa “non avere le parole per le emozioni“. In pratica si tratta di un insieme di deficit della competenza emotiva ed emozionale, palesato dall’incapacità di mentalizzare, percepire, riconoscere e descrivere verbalmente i propri e gli altrui stati emotivi.
E’ un disturbo che si presenta sempre più frequentemente in pazienti psichiatrici e non solo: è sovente accompagnato da forme d’ansia, da panico ed è correlato a somatizzazioni di varia natura, che vanno dalla tachicardia all’ipertensione, dalla dispepsia ai disturbi della sfera sessuale.
Come diagnosticare e curare oggi una morbo che va sempre più diffondendosi ?
Un gruppo di psicologi analitici e di psicologi-psichiatri analitici di estrazione junghiana si confronta alla ricerca di nuove possibilità di cura che, pur non trascurando gli aspetti neuropatologici tracciano percorsi di cura che si orientano a considerare come centrale, se non addirittura determinante, l’approccio umanistico alla cura: quello che solo le psicoterapie umanistiche o, quando possibile, gli approcci psicoanalitici possono offrire.