| Le forme dell immaginario |

pagine : 190
dimensioni : 17x24
prezzo : € 25,00
ISBN : 9788871862507
Anno di pubblicazione : 2003



acquista su amazon _____________
Arturo Schwarz
Pietro Coletta
La virtù del virtuale
 
 



Come per i surrealisti storici, il lavoro di Pietro Coletta è governato da un insieme di imperativi che forma l’indivisibile nucleo filosofico ed esistenziale del suo modo eversi­vo di pensare l’arte, contraddistinto da una sequenza di legittimazioni e di aspirazioni. Egli riconosce infatti il valore primario delle pulsioni inconsce, ammette la supremazia del principio del piacere su quello della realtà, del sogno sulla veglia, di Eros su Thanatos. Condivide pure il desiderio di scoprire la nuova simbologia che porta in sé, e quello di esprimerla con la massima fe­deltà al proprio mondo interiore.

Coletta ritorna spesso sulla dimensione vir­tuale del suo lavoro, che per lui giustifica sia il carattere dinamico del work in progress, sia la polarità semantica dello stesso, sia la volontà di coinvolgere il fruitore nella sua opera: «Direi che la mia operazione ar­tistica è quella di costruire una “scultura virtuale”, nel senso che la mia ricerca pla­stica si muove sul tema unico e centrale del­lo spazio. Lo spazio è il mio materiale di la­voro. Le mie opere non “occupano” lo spa­zio, ma “generano”‘ e “dilatano” lo spazio, determinandone appunto questo carattere virtuale. In questa creazione di uno spazio virtuale assume poi un’importanza fonda­mentale il ruolo dell’ambiguità che io pro­voco in chi guarda l’opera». Per spiegare l’intimo significato di tale “virtualità”, Co­letta ricorre al termine greco phánein, che definisce «l’evento che appare e rappresen­ta ciò che non è».

Arturo Schwarz