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Oltre il quotidiano è una raccolta poetica che possiede il pregio, così raro oggi, della semplicità e della profondità. Le parole sono tratte dall’universo del mondo quotidiano: sono le stesse cui ricorriamo per dire dei giorni che passano, delle foglie che cadono, dei dolori che ci feriscono, delle gioie che ci prendono all’improvviso, di tutto ciò che insomma riguarda gli uomini di ogni luogo e di ogni età. Nello stesso tempo, però, il poeta cerca di andare oltre, di scoprire sotto la scorza delle cose e delle parole comuni, qualcosa che le trascenda, di scoprire il senso di ciò che accade. Dentro la trama semplice, quasi francescanamente umile, dei versi, si aprono allora immagini di intensa forza conoscitiva: il poeta, ad esempio, sta chiudendo «gli scuri, la sera», e all’improvviso sente come se stesse chiudendo «gli scuri dell’anima». La poesia di Silvia Venuti vuole insomma accedere – è questo il suo proposito – alla «sapienza del cuore», entrare nelle stanze più segrete dei giorni che ritualmente si consumano, contemplare le cose che ci lasciano e dicono addio, ma anche la meraviglia di una neve che cade, i vasti moti celesti, le trascorse memorie familiari. E lo fa senza barare con il lettore, ritirandosi in uno spazio minimo, spoglio, che è quello dell’anima sensibile e severa, che non disdegna la consolazione dei pensieri buoni e misurati, quegli stessi che la letteratura moderna tanto tiene in dispregio, quasi temesse il potere sottile della loro opera: ogni poesia di questo libro è come un giorno della nostra vita, e il lettore, poesia dopo poesia, è come se scoprisse il senso del passare del tempo e delle stagioni, la difficile conquista dell’arte di vivere.
Giancarlo Pontiggia