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Quest’opera riguarda essenzialmente la mezza età e ciò che oggi chiamiamo “la transizione della metà della vita” o, con espressione più drammatica, “la crisi della mezza età”. La consapevolezza generale di questo fenomeno è diventata talmente diffusa che, all’approssimarsi di questo periodo della vita, quasi automaticamente cominciamo a prepararci a un’emergenza psicologica.
Pare che questa malattia se l’aspettino tutti, arrivati alla mezza età; e se magari non pensi che stia succedendo a te, sei quanto meno pronto a diagnosticare questo disturbo negli altri. Via via che ci avviciniamo a questo periodo della nostra vita, vediamo amici e colleghi di mezza età comportarsi in un modo che sorprende, sentiamo qualcosa che si agita dentro di noi e vogliamo sapere, comprensibilmente, cosa sta succedendo e cosa aspettarci. Un effetto tipico della crisi della mezza età è di farci riconoscere con sorpresa la nostra stessa follia rimasta fino allora nascosta. Quello che inaspettatamente, e “impropriamente”, ci capita nei nostri anni di mezzo è uno stato psicologico capace di sottrarci il nostro orgoglio e la fiducia in noi stessi, e di farci sprofondare nel dubbio riguardo al nostro equilibrio emozionale e alla nostra salute mentale. La crisi della mezza età rivolta le persone da capo a fondo e manda in frantumi i mondi che si erano costruiti.
Si sostiene che la responsabilità del subbuglio psicologico dell’età adulta andrebbe ricercata interamente in un’infanzia disturbata. Soltanto nel caso di un’infanzia sufficientemente buona, l’età adulta sarebbe tranquilla. Se questo vecchio modello psicoanalitico di sviluppo fosse proprio vero, dopo i cinque anni non resterebbe altro da fare, dal punto di vista terapeutico ed evolutivo, se non rimediare agli errori fatti prima. La recente ricerca ha, se non altro, mandato in pezzi questa storia e ha dimostrato che l’età adulta è “evolutiva” altrettanto dell’infanzia e dell’adolescenza. C’è ancora tanto da fare, e tante altre crisi evolutive da sopportare non solo dopo i cinque anni, ma anche dopo i trentacinque, dopo i cinquanta, perfino dopo i sessantacinque. Cominciamo ad accorgerci che durante tutta la vita siamo in un processo psicologico e quindi soggetti a un continuo cambiamento interiore.