- Collane
- Amore e Psiche
- Il Tridente Saggi
- Il Tridente Campus
- Narrazioni della conoscenza
- Pensiero e pratiche di trasformazione
- I volti di Hermes
- Il castello di Atlante
- Echi dal labirinto
- Scrivere le vite
- Fabula
- Ritratti d'artista
- Le forme dell'immaginario
- Architettura e trasformazione del costruito
- Quaderni di ergonomia
- Biblioteca del Cefalopodo
- IMM'
- Altre proposte
- Altro
- In Vetrina
- Prossimamente
- Indici Analitici
- Riviste
- Ufficio stampa
La Sicilia è terra fertile di miti e misteri. L'”isola del sole” omerica è sempre stata, in virtù della sua posizione, al centro del Mediterraneo, fecondissimo crocevia culturale. Punto d’incontro tra la civiltà ellenistica e quella romana, in età imperiale fu uno dei principali centri di diffusione della religiosità egizia, luogo privilegiato di importazione del culto di Iside e di Serapide.
Ma il principale mito siciliano è autoctono e risale all’età arcaica. Molto prima dell’arrivo di Greci e Cartaginesi, nacque a Enna un culto della Grande Madre, del quale rimangono tracce evidenti anche nella civiltà cristiana, fino ai giorni nostri. La specificità del mito siciliano sta nell’assoluta assenza dell’elemento maschile nell’atto di creazione del cosmo. Fu il sorriso della Dea, secondo il racconto di Diodoro Siculo, a generare il mondo. La successiva identificazione della Grande Madre siciliana con la divinità greca Demetra non modificò l’originalità e la sostanza del rito, che ogni anno celebrava la rinascita primaverile della natura. E d’altronde proprio ai Siciliani, prima ancora che agli Ateniesi, Demetra donò il segreto dell’agricoltura.
Al complesso e affascinante mondo mitico e misterico della sua terra d’adozione Bent Parodi ha dedicato anni di studi e appassionate ricerche. I saggi qui raccolti offrono un’ampia panoramica su diversi aspetti dell’antica cultura siciliana mettendone in luce gli elementi che mantengono un marcato carattere d’attualità.