| Le forme dell immaginario |

pagine : 129
dimensioni : 17x24
prezzo : € 20,66
ISBN : 9788871860121
Anno di pubblicazione : 1990



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Luigi Tassoni
Mattia Preti e il senso del disegno
 
 



«Fu il Cavaliere Calabrese alto della persona, e corpulento; di volto gioviale, con occhi vivi, di color assai scuro, benché in questi ultimi anni impiccioliti per la vecchiezza. Ebbe il naso alquanto grosso, ma non eccedente, che disdicesse al viso, che era grande, e tondo, e proporzionato alla persona, che era più di sette palmi, alla quale altezza essendo proporzionata ogni altra parte del corpo, veniva a formarsi un aspetto così maestoso, che moveva a riverenza chiunque lo mirava, al che negli ultimi anni erasi accresciuta la canizie, e la fama delle sue gran virtù morali, talché non era così ossequiato il Gran Maestro, quanto egli era da tutti inchinato per dovunque passava».

La figura di Mattia Preti, che con tanta ammirazione ci è tramandata dal biografo settecentesco Bernardo De Dominici, e l’opera del grande pittore del Seicento sono al centro, in questi ultimi anni, di un rinnovato interesse. Fra i più assidui frequentatori dell’arte pretiana, Luigi Tassoni in questo libro propone un inedito ritratto dell’artista a lavoro, raccogliendo per la prima volta unitariamente sessantotto disegni del Cavaliere Calabrese (1613-1699).

E questo ritratto dell’artista a lavoro è tracciato seguendo soprattutto i processi di elaborazione dell’immagine colta non tanto nel suo senso definitivo, precedente l’atto pittorico, quanto come momento di quel gioco tra finito e non finito, seguendo la dinamica sottile al contempo sapiente, d’un linguaggio dell’immaginario, quello di Mattia Preti, fra i più seducenti del Seicento europeo.