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Nel 1978 la “Legge Basaglia” ha cambiato la psichiatria in Italia. E’ stata una delle poche riforme “vere” e profonde che si sono verificate nel nostro paese. Nel corso di pochissimi anni la vita dei pazienti psichiatrici, soprattutto quelli più gravi, e di coloro che li curavano, è radicalmente mutata.
In questo libro la complessità di quelle vicende e di quel periodo, l’intersecarsi di temi che hanno appassionato una generazione – psichiatria, psicoanalisi, contestazione giovanile – si svolge attraverso il racconto delle storie dei protagonisti filtrato da un particolare punto di vista: quello della testimonianza personale e della reazione affettiva, molto meno quello della riflessione teorica, che pure non manca, ma fa da interpunzione.
Da un capitolo all’altro la vita e le storie dell’Ospedale Psichiatrico e delle strutture che l’hanno sostituito si snodano sotto i nostri occhi per così dire spogliate delle tante teorie che ad esse si sono sovrapposte e collocate invece in stretta corrispondenza con le vicende umane di coloro che quella vita e quella storia hanno vissuto.
Pazienti e psichiatri, infermieri, direttori di manicomi, psicologi, professori e assessori. Molte migliaia di persone sono state coinvolte in quella esperienza rivoluzionaria. Sono stati protagonisti o sono stati trascinati dagli eventi?
Sono storie che commuovono, indignano, fanno sorridere. Storie caratteristiche di quel periodo storico e, ciononostante, simili a quelle di ogni essere umano, matto o sano che sia o che venga considerato.