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I “maestri per l’anima”, di cui qui si parla, sono gli artisti, dai quali noi tutti, e in particolare gli psicoterapeuti, abbiamo molto da imparare, perché l’immaginazione che essi coltivano è la potenza capace di mediare il rapporto con il mondo e con gli invisibili, con la gioia e la sofferenza.
L’opera degli artisti – suggerisce l’autore – aiuta l’anima individuale ad entrare in armonia con l’anima del mondo, di cui le immagini dell’arte sono espressione. Un artista può dunque diventare per noi un dèmone mediatore, capace di rivelare non soltanto un aspetto dell’anima, ma anche il modo di entrare in più profonda relazione con essa.
I capitoli dedicati a Edvard Munch e a Federico Garcia Lorca sono un esempio, esposto in modo psicologicamente penetrante e letterariamente appassionato, di queste possibilità.