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Nove racconti disegnano un microcosmo in cui situazioni, oggetti e punti di vista agiscono secondo i modi di un “realismo quasi surreale”, dove il fantastico diventa reale e il reale favola.
Apparentemente ispirato da puro “divertissement”, ogni racconto nasce da un’invenzione fertile, che mette insieme fantasia e ironia, allegoria e gioco, messaggi cifrati e allusioni. Con strani protagonisti: oggetti e animali, ma anche una Virgola (che descrive la psicopatologia dei suoi fratelli di punteggiatura), una Bara (che si presenta come autentica vittima dell’essere per la morte), fino alla stessa Carta che sorregge la scrittura e la letteratura. Il caos e il caso sospingono in allucinate sequenze tutti gli attori di questo microcosmo, che porta alla ribalta gli antieroi della vita quotidiana: tutto ciò che consideriamo “muto”, se non inerte e privo di senso, ciò che è spinto negli angoli più oscuri e insignificanti. A loro modo, questi brevi e lievi racconti disegnano una lucida critica al mondo dei comportamenti umani e, insieme, esprimono una poeticità tanto esilarante quanto costruttiva.
Al lettore il compito di scoprire le intime contraddizioni di un mondo che sta al limite tra l’impensabile e l’impossibile, attraverso pagine percorse da un culto bizzarro dell’ironia, dove non di rado, per fortuna, scappa anche da ridere.