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 «L’inventiva fa bene alla salute personale e sociale». Così recita una delle tesi del Manifesto di Psòmega del 1986. Si inventa per stare bene. Desiderio, amore e bisogno di inventiva lavorano sul piano individuale e su quello sociale. La doppia forza dell’inventiva risiede in questo: migliora sia la vita del singolo che inventa, perché nel lampo di un’idea egli può collocare la piena riappropriazione del presente; sia la vita collettiva, perché una società inventiva riesce meglio a supplire ai propri bisogni e alle proprie necessità attraverso la corsa in avanti del desiderio.
Psòmega è per l’inventiva transdisciplinare: perché è giusto attraversare le discipline cogliendo quello che c’è di meglio in ognuna di esse. E bisogna approfittare della loro vicinanza per attivare il “pensiero spostato”. La loro vicinanza anzi, il loro crossing è fruttuoso e vivo.
Questo volume ora raccoglie – e reinventa — gli interventi presentati nell’aprile 2005 nel convegno La forma dell’inventiva: Psòmega vent’anni dopo, svolto in collaborazione con la Provincia di Milano -una kermesse di tre giorni nel segno delle invenzioni: in poesia, musica, scienza, semiotica, videosaggi, filosofia, ecologia e democrazia.