Il suicidio è un tragico sbaglio: l’inutile sacrificio della propria vita, il drammati­co epilogo di un processo in cui trionfa l’incapacità di rinnovarsi. In assenza di comunicazione tra conscio e inconscio, il bisogno di cambiamento colpisce con violenza l’obiettivo sbagliato, il più visibile e riconoscibile: il corpo. A chiedere imperiosamente il sacrificio sono in realtà le parti psichiche che non sono riuscite ad adattarsi ai mutamenti imposti dall’esistenza. Può allora accade­re che, in mancanza di una corretta trasposizione simbolica, a farne le spese sia drammaticamente e inutilmente la vita fisica.

Questo libro indica come ognuno possa trasformare le pulsioni di morte in vitali spinte alla trasformazione.