- Collane
- Amore e Psiche
- Il Tridente Saggi
- Il Tridente Campus
- Narrazioni della conoscenza
- Pensiero e pratiche di trasformazione
- I volti di Hermes
- Il castello di Atlante
- Echi dal labirinto
- Scrivere le vite
- Fabula
- Ritratti d'artista
- Le forme dell'immaginario
- Architettura e trasformazione del costruito
- Quaderni di ergonomia
- Biblioteca del Cefalopodo
- IMM'
- Altre proposte
- Altro
- In Vetrina
- Prossimamente
- Indici Analitici
- Riviste
- Ufficio stampa
La scienza dei vincoli, Opus reticulatum: reti e vincoli in psicoanalisi, il nuovo libro di Sergio Finzi che segue Nevrosi di guerra in tempo di pace e Gli effetti dell’amore, cambia nome luogo e soggetto alla psicoanalisi. Lo psicotico, lo straniero, il disabile, tutti quelli che sembravano non essere in condizione di avere “effetti” dal trattamento psicoanalitico, ma solo quelli devastanti del trauma, o del delirio, o del disorientamento, si trovano nella nuova scienza proposta parte di un insieme di vincoli che in ogni caso è lavorabile, e di cui vengono esposti via via nodi e metodi, fino ai riscontri che Finzi dà del suo lavoro che esce dal suo studio, nei reparti psichiatrici ma anche nella carceri, nei centri di immigrazione e che, proprio raggiungendo punti “esterni” permette anche a ciascuno a casa proprio, di cogliersi parte di una rete in cui forse è superabile, con l’handicap della psicoanalisi, anche l’impasse della filosofia moderna.