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Come è risaputo, nessun analista che si rispetti spiegherebbe mai al proprio paziente come risolvere i suoi problemi (ammesso che lo sappia); nemmeno Samuels (ammesso che lo sappia) spiega al mondo come risolvere i suoi. Il suo libro affronta la sfera collettiva non attraverso la teoria ma attraverso la pratica psicoanalitica.
Dal punto di vista clinico, l’analista deve saper aiutare il paziente a sbloccarsi, a liberare cioè l’energia psichica che fin lì è servita al mantenimento del sintomo, per usarla creativamente nella vita. Ed è questo che Samuels cerca di fare. Il suo libro propone un punto di vista diverso sui problemi del mondo: analisti del mondo diventano i cittadini in grado di utilizzare la fantasia di cura (del mondo) in un vero e proprio strumento di trasformazione. Ma chiunque voglia sapere di più su questo nuovo potere del cittadino non può che iniziare a immergersi nella lettura. Qui basti dire che questo lavoro fa tesoro della lezione femminista, secondo la quale il personale è politico – quale migliore punto di partenza per uno psicoanalista del personale? -, dimostrando che il politico, o la sfera collettiva, è già interno alla persona e che la persona, con tutte le sue scomposte emozioni, è già interna alla sfera collettiva. In breve, la psiche è politica.
Dall’introduzione di Carole Beebe Tarantelle