| Il Tridente Campus |

pagine : 136
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 14,00
ISBN : 9788871862835
Anno di pubblicazione : 2005



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Bruno Meroni
La maschera inevitabile
Attualità dell'archetipo della maschera
 
 



La facciata di una casa non appartiene a chi ci abita, ma a chi la guarda. L’antica massima orientale ci fa notare che possiamo disporre dell’esterno della nostra casa assai meno che dell’interno. L’opinione degli altri ci condizio­na su quello che noi mostriamo di noi stessi: ciò che di noi sentiamo deve fare i conti con ciò che di noi appare. Ciò che un soggetto sente dentro sé spesso contrasta con la parte che deve rappresentare. Il problema di questo conflitto occupa uno spazio centrale nel pen­siero junghiano. Con Anima e Persona Jung indica la polarità che racchiude una dramma­tica tensione, quella dell’essere se stessi secon­do la realtà dell’anima e quella dell’adeguarsi all’ambiente sociale. In quanto persone, ossia esseri relazionali, si rischia fatalmente di vedersi solo con gli occhi degli altri.

La parola “persona”, con cui si indica un individuo, deriva dal latino persona, il nome della maschera teatrale che nell’antica Roma indicava l’attore della commedia. La masche­ra serviva a connotare il ruolo del personaggio al primo apparire in scena, agevolando così la comprensione da parte del pubblico: il milita­re spaccone, il padre di famiglia, la figlia da marito, il ricco mercante… tutti dovevano essere immediatamente riconducibili a un tipo ben definito della vita quotidiana.

Jung ha indicato con il nome della maschera romana la modalità con cui noi ci presentiamo agli altri. Analogamente a quan­to avveniva nella comoedia, a ogni nuovo incontro la Persona di ciascuno di noi viene classificata e giudicata con un colpo d’occhio, spesso definitivo.

La Persona è la vivente carta d’identità di cui ognuno è portatore nel tessuto sociale. Come una vera maschera. Ma i ruoli che regolano la vita sociale sono, secondo la psicologia junghiana, altrettante maschere prodotte dal­l’inconscio collettivo, manifestazioni archeti­piche che nei tratti essenziali restano immuta­te nelle culture di ogni tempo. Fatto che con­ferisce alla Persona un enorme potere: come non si può indossare una maschera senza venirne condizionati, così alla lunga la Perso­na modifica la natura intima di chi la porta. Da qui la drammatica tensione fra Anima e Persona, fra soggetto e collettività, fra essere e apparire.

Nella polarità Anima-Persona, la prima è di gran lunga la più esplorata da parte di Jung e dalla successiva letteratura junghiana. Una lacuna che questo lavoro si propone di atte­nuare. Lo rende opportuno anche il fatto che, nella società-spettacolo in cui viviamo, siamo sempre più segnati dalla maschera che portia­mo. Addentrarsi nella profondità dell’archeti­po della relazione, indagare il rapporto che la Persona-maschera ha con l’Io come soggetto, esplorare l’enigmatico legame fra la maschera e il volto: sono questi alcuni dei temi con cui il lettore è invitato a confrontarsi.