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Mario, il protagonista di questa pièce, ha una bottega di robivecchi. Fin da bambino possiede un talento speciale: è in grado di evocare, strofinando gli oggetti, gli individui che li hanno posseduti e usati. Li vede, li sente, ci parla: sono i suoi unici amici. Mario possiede quel talento… Anzi, lo possedeva, perché da qualche tempo i suoi amici latitano, non gli appaiono più. Il robivecchi si dispera, si sente tradito e abbandonato…
Ma un altro guaio incombe su di lui: l’Assessore Tiravento ha deciso la ristrutturazione di piazzetta del Pozzo Vecchio, dove è situata la bottega. Mario dovrà sloggiare al più presto. E chi lo aiuterà? Nel pozzo antico che sta al centro della piazzetta dimora una maga che esaudisce tutti i desideri. O meglio: li esaudiva in altri tempi, perché attualmente i suoi poteri fanno cilecca.
Per questo si è ritirata nel pozzo. Un giorno Mario trova in un libro la formula per evocarla. Pensa che sia uno scherzo e la legge ad alta voce. La maga spunta fuori dal pozzo… Una pièce stregonesca, piena di colpi di scena “metafisici”. Perché la magia esiste ancora, e a volte può essere efficace…