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I percorsi dell’anima si manifestano attraverso simboli e racconti, attraverso il mito. Ma i miti possono deformarsi e corrompersi, ammalarsi, degenerare in luogo comune e in facile ideologia. Un mito si corrompe -sostiene Guggebühl-Craig – quando la sua “verità” diventa unilaterale, non integrata dalla verità opposta.
In questo volume, dove l’autore sembra conversare direttamente con il lettore, si parla di alcuni miti del nostro tempo: l’uguaglianza, il nazionalismo, il progresso, ecc. – fino al mito del vecchio saggio, è anch’esso corrotto e dannoso. È allora salutare volgere lo sguardo verso il suo opposto, il vecchio stolto e un po’ buffone, felice nella sua libertà di non capire, di sbarazzarsi di ogni potere e obbligo sociale. Solo la “stoltezza”, suggerisce l’anziano psicologo, può rendere sana e gioiosa la vecchiaia.