| Fabula |

pagine : 96
dimensioni : 14,5x21
prezzo : € 11,00
ISBN : 9788871863061
Anno di pubblicazione : 2006



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Tino Di Cicco
Il tempo pieno e il nulla
 
Presentazione di Paolo Lagazzi. Postfazione di Marco Vannini. 



Tesi, spogli e traslucidi, incisi nella lingua come aspri e pungenti grani di un moderno rosario, i versi di Tino Di Cicco ci costringono a osservare con occhi impietosi la sordità del nostro mondo all’appello della poesia. Davvero poco importa che molti tra noi considerino i versi dei poeti un “borbottio” di matti o un par­lare “in nome di qualcosa/che non c’è”: Di Cicco sa ricordarci che solo la poesia potrebbe, affrancandoci dai nostri limitati punti di vista e dalla nostra schiavitù nei confronti delle appa­renze, aiutarci a ritrovare i sentieri interrotti della verità, e in essi il filo segreto che lega l’es­sere al nulla, il “pieno” al “vuoto”, i fenomeni a ciò che li trascende. Per Di Cicco la poesia non può essere che la voce in grado di rigettarci verso “il nulla della gioia”, la vertigine dell’indi­cibile, la bellezza azzurra dell’incondizionato: quella lingua ineffabile degli angeli, quella musi­ca del silenzio, quella folgorante traccia stellare senza cui il tempo dell’esistenza non può fare a meno di naufragare nel magma delle illusioni, nel vortice “petulante” dell’inautentico.

Inarcata da questa difficile esigenza testimo­niale, la poesia di Tino Di Cicco si abbevera ad alcune tra le più alte fonti sapienziali dell’Oc­cidente riuscendo in ogni modo a mantenersi limpida e intatta, non disperdendo mai nei gor­ghi del pensiero la propria intima, severa tra­sparenza. Le grandi, audaci meditazioni di Meister Eckhart sulla natura paradossale di Dio; il cammino di Friedrich Hölderlin fra la terra e l'”ultracielo”; le riflessioni di Heidegger su ciò che vela e ciò che svela l’Essere; l’avven­tura mistica di Paul Celan tra l’azzeramento della parola e la sua rinascita attraverso l’afasìa, la lentezza e i sussulti di un esercizio combinatorio ridotto all’osso: tutto ciò (e molto altro) avvertiamo al fondo delle schegge liriche di Tino Di Cicco, coraggiose incursioni nella “notte” del senso alla ricerca di brucianti, libe­ratori semi di luce.

Paolo Lagazzi