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In questo libro sono raccolte le conferenze tenute da Yves Bonnefoy nel novembre del 2001 alla Bibliothèque Nationale de France. Il tema riguarda la folla parigina che si riversa nelle vie e nei boulevard di Parigi tra il XIX e il XX secolo: una “moltitudine” dal carattere del tutto nuovo rispetto alle epoche precedenti.
Prima di allora in quella folla erano visibili i segni distintivi che consentivano di riconoscere in ciascun individuo la sua collocazione nell’ordine naturale, nell’essere. In quella “moltitudine”, ora, c’è il nulla.
Yves Bonnefoy mostra l’effetto che questa sorta di “epifania del nulla” ha sull’esperienza poetica di due grandi scrittori: Gérard de Nerval e Charles Baudelaire, quest’ultimo principale iniziatore della modernità già preannunciata da Edgar Allan Poe. Un’esperienza che consiste nel concepire l’essere solamente come desiderio che l’essere sia. Un’esperienza che, cominciando con Hugo e Vigny, si estenderà a Rimbaud, Mallarmé, Apollinaire fino ai surrealisti.
Le conferenze, qui trascritte e rielaborate dall’autore, mantengono un modo colloquiale nell’offrirsi al piacere della lettura: continuano ad aprirsi con un “Signore e signori” e si sviluppano per cenni e idee; o ipotesi, addirittura, tanto da non proporsi come qualcosa di concluso. Il loro intento infatti è farsi dialogo, lasciando dire qualcosa di inedito al lettore che le incontra.