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Ozioso passeggiatore, bohémienne, collezionista disincantato dei segni del tempo ma anche cercatore mai soddisfatto di qualcosa di cui ignora il nome, scopo del flâneur – scrive Benjamin – è “dare un’anima” all’amorfa folla degli abitanti della città.
Rivive in questa immagine della modernità la figura del Puer aeternus, dell’eterno giovinetto, che sin dalle origini fa da contraltare polemico ai modelli in cui la civiltà occidentale si è riconosciuta: dai miti greci al viandante romantico, da Oblomov di Goncarov ai personaggi dei romanzi di Robert Walser, al pensiero utopico di Walter Benjamin.
Con l’ausilio degli strumenti della psicologia analitica, guidati dal filo rosso della nostalgia, questo libro racconta alcune tra le più suggestive incarnazioni del Puer e, contemporaneamente, ne definisce il terreno di coltura, il profilo, la funzione sociale, nonché gli abusi cui egli facilmente si concede.