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Occidente e Oriente possono davvero integrarsi? Hayao Kawai è convinto di no: per lui ciascuna delle due culture avrebbe troppo da perdere. Tuttavia è possibile realizzare un ponte che le ponga in dialogo, consentendo loro di conoscersi con reciproco vantaggio. Come è accaduto a lui, che ha acquisito la sua competenza psicoterapeutica in Occidente, scoprendo nello stesso tempo il proprio essere buddhista.
«Io, un orientale, ho imparato moltissimo dalla psicologia junghiana. La mia esperienza personale è il racconto di come un giapponese sia diventato un analista junghiano e di come abbia lentamente capito quanto il buddhismo lo influenzasse. Penso che conoscere questo possa essere utile non solo al lettore giapponese, ma anche a quello occidentale».
Gradualmente, Kawai avvicina il lettore al suo metodo di lavoro e, riconoscendo le radici buddhiste della propria cultura, propone immagini e storie della tradizione buddhista, introducendo il lettore ai princìpi base di questa religione.
Alla fine, si arriva alla domanda fondamentale sottintesa in tutto il testo, quella la cui risposta giustifica l’impossibilità di integrazione tra Oriente e Occidente: “Cosa è l’Io?”, la visuale proposta rivela e spiega la discontinuità decisiva fra psicologia orientale e psicologia occidentale.