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Invano si cercheranno in questo libro le strategie e le tattiche militari del subcomandante Marcos: qui è l’affabulatore, il cantore dell’epos. Dentro un percorso quasi diaristico, in un’atmosfera di teneri rapporti umani, tra i giochi dei bambini, in una dimensione di quotidianità, racconta le numerose storie che gli sussurra all’orecchio il vecchio Antonio. Prendono corpo fiabe ed apologhi che nascono da un rapporto pieno con la vita e con la storia.
E al quadro drammatico della realtà si sovrappone la ricchezza di miti ancestrali dove il sogno e la visionarietà, attraversati da spinte morali e da accensioni simboliche, sembrano essere un modo per oltrepassare la fame, la miseria, la repressione.
Così emergono le radici umane più segrete e nascoste e le ragioni vere del fare e del rincorrere disperate speranze.
“…Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava lì, facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni…”