| Amore e Psiche |

pagine : 128
dimensioni : 11,5x16,5
prezzo : € 8,00
ISBN : 9788871863481
Anno di pubblicazione : 2007



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Lella Ravasi Bellocchio
Gli occhi d'oro, ancora
Il cinema nella stanza dell'analisi
 
Con un pensiero di Mauro Mancia. 



“Gli occhi d’oro” sono quelli che possono vedere nello schermo del cinema, il potente motore di immagini e di analogie con lo schermo del sogno e con la sua drammatizzazione. Come il sogno, lo schermo del cinema ospita personaggi in relazione tra loro (la di­mensione intrapsichica del sogno) e si offre alle nostre identificazioni di spettatori (la di­mensione interpersonale del sogno). Come in questo schermo, gli “occhi d’oro” possono vedere ciò che è invisibile, così nel sogno l’analisi può offrire al paziente gli “occhi d’oro” per cogliere, dietro alla realtà, la meta­fora che è alla radice del suo transfert.

Il cinema è uno dei mezzi più adatti a tra­smettere all’esterno le immagini del mondo interno. Il regista cerca gli attori più adatti a rappresentarle. E con questi personaggi dello schermo noi ci identifichiamo al punto da poter fare del cinema l’uso che facciamo del sogno. In questa misura va intesa l’afferma­zione di Lella Ravasi che il film cura, come cura il sogno che permette al sognatore di oggettivare affetti ed emozioni proiettando sul­lo schermo le rappresentazioni dei propri og­getti interni, attori che il regista che opera in noi ogni notte sceglie per mettere in scena e drammatizzare le proprie esperienze ed emo­zioni collegandole, come un ideale ponte, alle esperienze ed emozioni dell’infanzia deposi­tate nell’inconscio. In questa misura il cine­ma, come il sogno, permette di storicizzare il nostro inconscio facendoci rivivere emozioni rimosse o dimenticate per sempre.