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Questo libro, dedicato ai molteplici aspetti del rapporto fra cinema e adolescenza, intende fare il punto sugli studi in materia e offrirsi a docenti, genitori ed educatori in genere come uno strumento di lavoro per quanti vogliano porre al centro della loro azione educativa la comunicazione per immagini, di gran lunga oggi la più diffusa e decisiva nella formazione di cultura, comportamenti sociali, linguaggi. Il ritardo, malgrado i ripetuti gridi d’allarme di tutti gli studiosi, è enorme. Lo scollamento fra scuola e cultura reale nella società è totale. I programmi indicano solo timide e ambigue possibilità.
Il cinema di cui parliamo qui viene affrontato sia come “testo” da analizzare, possedere e far proprio in modo produttivo e personale, sia come “test”, sintomo e riflesso di tematiche psico-sociali e, come tale, anche strumentale (perché no?) per misurare i bisogni collettivi degli spettatori e stimolarne processi di crescita e di autocoscienza. Non parleremo però mai solo dei “contenuti” dei film, ma anche e soprattutto dei modi con cui il mondo giovanile viene descritto, mettendo a nudo gli stereotipi, la strumentalizzazione ideologica, la riduttività psicologica.
In questo senso il libro intende essere una sorta di “guida” ai diversi modi di approccio al cinema, da quello linguistico-semiotico, a quello sociologico, a quello narratologico.