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Carnevale e psiche è un libro per conoscere il Carnevale attraverso uno sguardo ‘psicoculturale’ che si apre sul ‘mondo intcriore’. Si tratta di una visione particolare volta a cogliere i significati simbolici, mitici e archetipici del Carnevale attraverso un percorso che costeggia gli studi etnografici, storici e culturalisti, per protendersi verso le profondità dell’Anima-Psiche e dei suoi aspetti d’Ombra. Muovendo da Jung ed Hillman, con cenni a Freud e a altri grandi studiosi, il libro prende in analisi i temi della maschera, del riso, degli aspetti oscuri e burleschi del carnevalesco ‘mondo infero’ che viene in superficie nella forma di una festa trasgressiva e rigenerante. I caratteristici temi della sessualità, della morte e della rinascita, del capovolgimento anarcoide, dell’ostentazione della follia, delle abbuffate e di ogni liceità sono considerati come espressioni di una buffonesca ma scaltra alleanza tra Dioniso e Mercurio. Questi due ‘maestri mitici del Carnevale’ hanno però il sostegno e l’assenso di altre divinità mitiche come Saturno, Ecate, Demetra e Persefone, Giove, Pan, considerate espressioni di tratti archetipici della natura umana.
La tesi di fondo tende a capovolgere il comune modo di pensare al Carnevale in quanto festa rivolta al mero recupero dei piaceri e dei diritti della carne, considerando invece il suo carattere ‘patologizzante’ volto a ‘fare anima’ nell’individuo e nella collettività. L’Anima, nella sua essenza archetipica femminile, ribalta psicoculturalmente il dominio dell’uomo sulla donna, nonché la logica di ogni potere dominate.
Carnevale è una festa ‘profana’ che ha in sé i resti di una sacralità pagana volta a confrontarsi con gli aspetti occulti dell’ombra e del male al fine di celebrare il bagliore del primo sole sulle tenebre (quelle dell’inverno, ma anche quelle del ‘mondo interiore’). In tal senso il libro considera la conoscenza e la pratica del Carnevale come un’opportunità straordinaria per scoprire fattori e processi profondi della natura umana, assai significativi in campo psicoterapeutico, formativo, sociale ed artistico. La cultura popolare del Carnevale si esprime in forme locali assai differenziate, ma nell’insieme celebra la necessità di una rielaborazione energetica del corpo sociale e dell’inconscio collettivo. Carnevale è una festa della vita e della società conviviale, che celebra ‘allegramente’ l’accettazione della morte, in quanto questa è indispensabile per il procedere della vita stessa nell’avventura umana.