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La storia di Carlo Mattioli mentre, come quasi ogni storia di grande artista, si svolge tutta all’interno, e mostra esteriormente solo un andamento lineare e semplice, ecco che appare poi anche molto originale. Allo stesso modo che la vicenda della sua arte, regolarmente inserita e sviluppata entro quella della sua generazione, risulta poi tanto diversa e unica da dover essere ormai considerata, nel suo totale, come una nuova linea di riferimento per le future storie e i futuri giudizi.
Tutti i pittori, si sa, amano la pittura; ma per Mattioli l’immersione in questa plaga misteriosa e ricca che è il lavoro pittorico, avviene in modo così totale, profondo e continuato, da conoscere pochi paragoni. Perso nella pittura. E, mi sembra, senza le angosce, le impotenze, i rovelli, i periodi infecondi che spesso sono il prezzo di quella perdizione; ma con un continuo, indiscriminato, cosciente e felice flusso; come un giocar l’anima e la vita, quietamente, tranquillamente, sulla pittura.