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Beatrice, giovane della buona borghesia pavese, nel giorno della sua laurea riceve la notizia improvvisa della morte di Amalia, sorella di sua madre, che non vedeva da quando era bambina. Il trauma riapre una finestra su una processione di ricordi e da il via a un misterioso fenomeno di visioni notturne. Da questo momento la vita di Beatrice prende una strada inattesa: lascia il fidanzato e uno tra gli uomini con cui intreccia inquiete relazioni la spinge a rompere i rapporti già difficili col padre. Così comincia un viaggio che è fuga senza fine, da un capo all’altro del mondo, fino a quando è costretta a tornare in Italia, ospite a Milano del suo nuovo amico Giovanni. Ma è l’amore stesso a inseguirla, nella persona di Tavita, l’amante polinesiano protagonista con lei di una passione breve e profonda, proprio quando sta per iniziare una nuova relazione con un giovane studente di violino. In questo conflitto si inseriscono la scoperta del vero motivo per cui il padre le ha impedito di frequentare la famiglia materna e, soprattutto, la rivelazione di una segreta presenza collettiva che ha vegliato per tutta la vita su di lei.
Romanzo che si impone all’attenzione per l’impianto narrativo forte, di ampio respiro, Beatrice recupera il ruolo delle passioni, in una realtà letteraria in cui i temi della sfera affettiva sono relegati nella cosiddetta letteratura sentimentale.