Il Tridente Campus | Atque
Critica del vissuto
 
 
pagine 264 | prezzo 20,00€ | cm 14,5,x21

A partire dal fatto che «atque» rivolge la propria attenzione verso la psicoterapia ponendola in stretto rapporto con i contributi delle discipline scientifiche e la riflessione contemporanea, questo fascicolo intende criticare l’idea di “vissuto” come accesso privilegiato alla mente e, confutando le nozioni di io e di soggettività che tale idea veico-la, intende altresì evidenziare come l’individuo sia fondamentalmente un teatro di processi oggettivi, dove i relativi significati (à la Wygoskji) vengo-no costituiti in modo congiunto dai partecipanti nel corso dei progetti che concretamente accadono all’interno dei sistemi delle norme collettive. Con questa critica si vuole non già negare gli enti o gli stati mentali bensì fa uscire dalla sterile separatezza in cui finirebbero col trovarsi: lo spiega-re e il comprendere, il quantitativo e il qualitativo, la natura e la cultura, i fatti e i valori, ma anche l’esteriore e l’interiore, il tempo esteriore e quello interiore, la superficie e il profondo, l’ordinamento oggettivo e quello soggettivo del passato. E facen-do decadere tali distinzioni solo apparentemente alternative, si vuole per l’appunto mostrare il loro vivo coinvolgimento e la loro reciproca (co)deter-minazione, come accade quando le cose si danno a vedere da un punto di vista sistemico. Allontanandoci criticamente dalla separazione tra scienze della natura e scienze dello spirito, e dal contesto coscienzialistico della fenomenologia di Husserl, intendiamo affrontare una serie di que-stioni che nella vita collettiva, nella vita privata e in quella “cura parlata” che è il trattamento psico-analitico e più in generale psicoterapeutico, sono tra loro intrecciate, per esempio: la storia, la me-moria, l’esperienza e il linguaggio.


Il Tridente Campus | Atque
Metamorfosi del vivente
 
 
pagine 208 | prezzo 20€ | cm 14,5,x21

Questo fascicolo di «atque» si occupa della questione della metamorfosi del vivente che in vario modo attraversa differenti filoni di ricerca scientifica in zone di confine della psicologia e la psicoterapia che tanto possono giovare proprio al pensiero psicologico e psicoterapeutico e i relativi saperi. Come sappiamo, il termine ‘metamorfosi’ ha una lunga storia. Già nella mitologia greco-romana, come attesta l’opera di Ovidio, la metamorfosi esprime la dinamica del rapporto tra il mondo degli dei e quello degli uomini: una dinamica che ha sempre come scena e spesso come protagonista il mondo della natura in ogni suo aspetto. Se pensiamo poi alla tradizione democritea ed epicurea vediamo stabilirsi una persistenza del principio della metamorfosi anche nel naturalismo settecentesco: per esempio, con le ricerche di Linneo e quelle del Goethe scienziato […]. Ma il principio della metamorfosi del vivente con i relativi esiti che qui si vogliono discutere, ha ispirato e continua a ispirare la letteratura, e più in generale, l’arte contemporanea. Basti citare qui l’eponimo racconto di Franz Kafka ma anche la parte più visionaria della cinematografia di Cronenberg – da The Fly (La mosca) a Crash. Molti sono gli ambiti di ricerca dove la visione morfologica è attualmente presente. Nell’ordine che qui ci siamo dati, tale prospettiva il lettore la troverà dispiegata in otto ambiti diversi ma variamente confinanti tra loro, e precisamente: nel versante antropologico della filosofia, nella storia della letteratura tedesca, nella filosofia della scienza dove la sua pratica si intreccia con i problemi biologici e insieme psicologici dei trapianti, nella storia dell’estetica, nella filosofia della scienza e della tecnologia, nella filosofia della mente e il suo approccio sistemico, nella fisica teorica e i suoi studi di fisica dei sistemi biologici e del cervello, così come – per concludere – nell’intreccio tra filosofia, biologia e letteratura.