pagine 272 | prezzo 20,00€ | cm 11,5x16,5

Jung considera l’opus alchemico una metafora del processo d’individuazione, di quel dinamismo vitale che è presente in ogni essere umano e che tende al suo più completo e compiuto sviluppo psicofisico. Sebbene per gli psicologi analisti junghiani la metafora alchemica sia un riferimento teorico-clinico essenziale per comprendere le dinamiche emotive dei pazienti in analisi e uno strumento pratico per orientarsi nei diversi snodi del processo d’individuazione, ai non addetti ai lavori il rimando a un sapere così lontano e desueto può risultare di difficile comprensione e di scarsa utilità clinica. Jung e la metafora viva dell’alchimia si propone di illustrare l’attualità della metafora alchemica e delle sue immagini di trasformazione, descrivendo come essa rappresenti anche oggi una guida preziosa per orientarsi nelle oscurità psichiche, verso la presa di coscienza dell’energetica profonda, fino all’integrazione di quei vissuti di rigenerazione del corpo-mente, che provengono dal Sé e dallo “spirito di vita” che ci abita. Quando impariamo a “guardare in trasparenza” la metafora alchemica, comprendendone le indicazioni prospettiche, l’opera al nero, l’opera al bianco e l’opera al rosso diventano esperienza viva che riguarda personalmente ognuno di noi: scopriamo infatti che la “prima materia” da trasformare in “oro filosofico” siamo noi stessi, verso il pieno compimento della nostra esistenza. Il libro è un affresco, scritto a più mani, che guida il lettore in questo percorso di conoscenza, di trasformazione e di rinnovamento vitale, che da sempre ha affascinato le migliori menti in tutti i tempi e in tutte le culture.


 
pagine 296 | prezzo 25€ | cm

Una sequenza di ricordi che si dipanano nell’arco di una vita, dall’infanzia vissuta in un piccolo paese del messinese all’attività professionale ospe­daliera e privata svolta da psichiatra e psicoanalista, a Roma.
Una narrazione di personaggi che hanno colpito l’immaginario del bambino di allora, la cui esistenza si è svolta entro gli ambiti geografici e socioculturali del piccolo borgo nell’immediato dopoguerra e di pazienti incontrati a Roma, che hanno lasciato il segno per le ripercussioni emozionali e le inevitabili riflessioni sui destini individuali. La rivisitazione dell’antico passato e delle esperienze professionali da adulto individuando il comune substrato del vissuto umano che, al di là di aspetti sociali e culturali diversi, tutti ci accomuna e riguarda ansie, aspettative, dolore e ostinata ricerca di Senso.

Antonino Buono, medico chirurgo, specialista in neurologia e psichiatria, psicoanalista. Da quarantacinque anni svolge attività libero professionale a Roma. È stato dirigente di reparti ospedalieri di psichiatria. È autore di diverse pubblicazioni scientifiche e dei volumi Il mondo in un ditale di terra. Emozioni, per le Edizioni del Faro, e Sogni, Realtà altra, immaginazione creativa, profezia, per Morlacchi Editore.
Con Davide D’Alessandro nel 2020 ha pubblicato per Moretti&Vitali Il paziente e l’analista.