Il Tridente Campus | L_Ombra
De anima
 
 
pagine 216 | prezzo 20,00€ | cm 14,5X21

Volume XVI: 2020

“Poi aspettare che l’uccello abbia voglia di mettersi a cantare”. Tra anima e individuazione
Alessandro Defilippi, Ferruccio Vigna

Riflessi dell’Anima
Ugo Fama

Gli equivoci dell’Anima. Una breve rassegna per immagini
Stefano Cavalitto

Per una rilettura dinamica dell’anima
Donatella Pagliacci

Il grattacielo di Jung e la Pentecoste
Alessandra Damiani

Anima ctonia, anima celeste: il serpente e la colomba nelle immagini del Libro rosso
Francesca Croce

Modus vivendi
Federica Bassetti

L’anima come disfunzione
Francesco Capra

Una lettura quanto-psicoide di Anima: tra
la “collana” di Jung e le “singole perle” di
Hillman. Due epistemologie inconciliabili?

Donato Santarcangelo

L’anima dell’incontro, fra riparazione del danno e ritraumatizzazione
Carla Stroppa

L’anima e l’androgino. Arte e creazione di sé in Hermann Hesse
Michele Di Bartolo

Lila di Goethe: tra drammatica follia e cura psicodrammatica
Roberta Bussa

Ombra, icona, immaginazione tra C.G. Jung e P.A. Florenskij
Raffaele Floro

Training Depth Psychologists for an Incredibly Superficial World
Murray Stein

Un quarto di pera di Giulio Einaudi
Roberto Cazzola

Sogni contagiati
Robert Mercurio

Per un’etica del pensare
Angela Michelis


Un’idea di filosofia come esercizio di radicale finitezza, pratica del limite, disciplina e “modo di vivere”. Esperienza del dubbio, perplessità, esitazione e tolleranza dell’incertezza. Esercizio del suo spirito critico, ironico, come costante vigilanza e indisponibilità a ogni potere e dogma.
“Mantenersi nell’incertezza” è il suo esercizio: in un tempo come il nostro, che produce sia fondamentalismi che crisi dei fondamenti, questa idea di filosofia non intende emancipare verso un orizzonte di verità di cui appropriarsi, né verso pacificanti sostanzialismi o fondamentalismi identitari. Dissesto, esser fuori sesto: tra tanta ricerca del consenso, il dissenso è il senso stesso della filosofia.
Ma la filosofia di cui parla questo libro è anche esercizio di scrittura e di dialogo sulla finitezza umana, sull’umana apertura alla trascendenza: un’interrogazione sul problema del Limite che, attraverso i temi del confine, del gioco, del silenzio e dello stile in filosofia, è da anni al centro dei lavori di Lucio Saviani.
Un percorso sul cui tracciato si sono incrociate riflessioni e ricerche che approdano ora alla forma di questo libro, concludendo la trilogia iniziata con Voci di confine. Il limite e la scrittura (2011) e Ludus Mundi. Idea della filosofia (2017).