pagine 144 | prezzo 12,00€ | cm 11,5x16,5

Uno dei più autorevoli analisti junghiani ci invita a rivolgere la nostra attenzione alla repressione del corpo e delle emozioni, sim­bolizzata nell’esilio di Dioniso: un dio che la nostra cultura titanica, tecnologica e smisu­rata, ha non solo allontanato dalla vita so­ciale e personale, ma spesso anche dalla stessa psicoterapia. Il tipo di vita che minaccia di essere dominante in futuro si va allon­tanando dal fondamento emotivo e corpo­reo dell’esistenza, di cui il dio Dioniso è il garante archetipico.

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“È questa sirena, risultante sin dal suo apparire assurda e incomprensibile nel mondo lampedusiano, che oggi Reale analizza con i sofisticati e sensi­bilissimi strumenti junghiani. Così Lighea, dalla sua lettura, diviene un ipogeo, un profondo scavo archeologico o, ci si passi il termine, archetipologi­co, in quel sepolto mondo arcaico, primigenio, mitico della parte orientale del Siciliano; e dall’ipogeo, sorprendentemente – abituati come siamo alle analisi critiche “superficiali”, sia pure raffinate come le semiologiche o strutturali – vengono alla luce, alla coscienza, frammenti, cocci, reperti, sim­boli insospettabili, che magistralmente ricostrui­scono non solo la bellezza e l’armonia del raccon­to lampedusiano, ma anche il grande Racconto let­terario e umano siciliano.

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