Uno dei tratti decisivi della cultura otto-novecentesca è rappresentato dal rapporto che sempre più profondamente viene a istituirsi fra la scrittura autobiografica e l’esperienza della malattia, sia fisica, sia psicologica o spirituale. A partire da Nietzsche, infatti, la malattia e la degenerazione vengono assunte non come segni di decadimento, ma al contrario come manifestazioni indirette di “potenza”, momenti in cui la vita raggiunge il grado più alto di intensità. Continue reading