C’è un mondo poetico abitato da esseri comuni. Sono esseri comuni, sono post. Post-studenti, ex-lavoratori, viandanti. Uomini e donne trasfigurati dalla poesia vivono insieme in un luogo austero… Forse una casa, forse una ex-fabbrica… una futura scuola, o lo scantinato d’un teatro. Forse un vecchio monastero. A cavallo del tempo, c’è una fastidiosa nebbia, c’è molta umidità.