Nel 1943, in occasione del Convegno di Eranos su Le religioni del Sole nel Mediterraneo, Carl Gustav Jung tenne un seminario “estemporaneo” su I miti solari e Opicino de Canistris. Questo libro, sulla base di una minuziosa ricerca documentale in fondi archivistici ed epistolari, presenta per la prima volta, in versione integrale, tutto ciò che di quel seminario è stato possibile reperire. Da un lato, gli appunti presi da due sue allieve, Alwine von Keller e Rivkah Schärf Kluger, dall’altro, la traccia che Jung stesso aveva preparato per il suo intervento. Al di là dei miti solari, un tema che attraversa l’opera junghiana da Simboli della trasformazione (1912) in poi, è l’attenzione di Jung per Opicino de Canistris (1296-1352 ca.), sacerdote e cartografo pavese, a rappresentare un motivo di interesse del tutto particolare. Jung interpreta le “mappe del mondo” realizzate da Opicino come dei mandala, segnati però da una mancata integrazione dell’Ombra, quel principio oscuro irredento e forse, in fondo, irredimibile dell’animo umano. Questo libro è, al di là di tutto, anche una speciale occasione per assistere, quasi in “presa diretta”, al lavoro creativo di Jung a Eranos, al fertile dialogo con altri studiosi e, più in generale, all’avvincente e quasi “magica” atmosfera dei simposi di Ascona, permettendoci di comprendere meglio quanto alcuni suoi allievi ricordavano a questo proposito: “Furono gli insegnamenti di psicologia più toccanti e brillanti che avessimo mai ricevuto.”


 
pagine 224 | prezzo € 16,00€ | cm 14,5x21

I Sonetti a Orfeo di Rilke possono essere descritti come il più visionario annuncio fatto al mondo del potere taumaturgico della musica per gli esseri umani: una musica intesa sia in senso letterale sia cosmico, un dono divino capace di ammansire e addomesticare la “bestialità” degli uomini.

Rendere quanto più possibile la musicalità dei Sonetti rilkiani, pur rispettandone il senso originale, è una delle rare traduzioni – in italiano – in rima e verso, unica nell’ultimo ventennio.