pagine 232 | prezzo 18,00€ | cm 14,5x21

Creatore infaticabile attraverso la parola filosofica, la narrazione romanzesca e l’immagine pittorica di simulacri – cioè di luoghi in cui le intensità vitali possano svelarsi – Klossowski percorre da un capo all’altro il ventesimo secolo, nella sua devozione irriducibile per quelle forze, talora passioni, talora intuizioni, che abitano l’anima umana, restituendola enigmaticamente al suo senso.

Condotto attraverso lo sguardo di due figure cardine del pensiero eterodosso occidentale – Sade e Nietzsche – riflesse nello specchio inquietante del più inclassificabile dei pensatori francesi contemporanei, l’occhio del lettore è invitato a un viaggio che lo spinge a interrogarsi sul significato dell’immagine e della fantasia, dell’eros e del corpo, del tempo e del mito, seguendo le tracce di un doppio sentiero in cui dispersione e raccoglimento, volontà e abbandono, parola e silenzio divengono i termini di un itinerario paradossale come unica via possibile all’esperienza dell’indicibile.


 
pagine 80 | prezzo 12,00€ | cm 14,5x21cm

Finalista Premio Viareggio 2015 – Sezione Poesia

Vincitore Premio Pisa 2015

Giovanni Parrini è un poeta che cerca nel visibile la via per l’invisibile, nella finitezza delle cose e nello scorrere del tempo la dimensione dell’infinito. Una ricerca ardua, disseminata di dubbi, di esitazioni, smarrimenti. Gli uomini paiono sperduti in un mondo di cui ignorano il senso, e in cui sembra prevalere la legge della sofferenza, che non risparmia nemmeno la materia inerte, o gli oggetti della nostra vita quotidiana, come il lampeggiante di un’autoambulanza che all’improvviso sembra percepire «il volto vero» del fato. Eppure, proprio questo è il compito che Parrini assegna alla poesia: vincere l’aridità del cuore, l’indifferenza dello sguardo, spingersi «nell’oltre delle cose», come recitava il titolo del libro precedente. Questo doppio movimento – della mente che indaga e giunge alla percezione di un nulla cosmico; del cuore che si ribella, e s’inoltra per vie nuove, che aprono a una forma più misteriosa di conoscenza – si rispecchia nel movimento strappato dei versi, ora brevissimi ora lunghi, quasi al limite del respiro. Una poesia di natura meditativa e di forte tensione metaforica, che obbliga il lettore a confrontarsi con il significato della vita, a discendere nelle profondità del tempo e della memoria, «affinché – come leggiamo nei versi conclusivi della raccolta – dilaghi l’invisibile nelle nostre evidenze».

 

Giancarlo Pontiggia