pagine 224 | prezzo 16,00€ | cm 11,5x16,5

Molti secoli fa giungeva  presso le corti europee il Gioco dell’oca, incontrando il favore di tutte le classi sociali. La sua funzione non fu semplicemente ludica, di puro intrattenimento: il Gioco offrì all’immaginario occidentale una nuova raffinata metafora del cammino iniziatico che ogni uomo è chiamato a compiere. Fatte della stessa sostanza della poesia e della fiaba, le caselle più significative  del suo percorso a spirale (il ponte, la prigione, la morte…) rappresentano con grande efficacia simbolica le situazioni limite della vita (la caduta, il disonore, il lutto…), la cui portata spinge oltre le dimensioni dell’esistenza singola e si ripercuote sulla storia di una nazione, conferendo grandezza epica al quotidiano e alla cronaca.

Imparare a disporre le vicende personali e collettive entro la cornice di un viaggio spiritualmente orientato, illuminato da una grande guida (l’oca, ad esempio, uccello uranico dalle molte valenze simboliche), è l’arte dei grandi rapsodi: la sola, forse, in grado di offrire all’uomo la salvezza dalla disperazione e dal nichilismo,  riconsegnandolo al suo destino di custode dell’essere.


 
pagine 120 | prezzo 11,00€ | cm 12x18,5

Jeremias Gotthelf (1797 – 1854), pseudonimo di Albert Bitzius, è uno dei maggiori narratori di lingua tedesca dell’Ottocento. Adorato da Gottfried Keller e Thomas Mann, produsse nel 1841 questo gioiello della narrativa gotica, un racconto senza tempo, un’apocalittica parabola del Male, capace di anticipare i fantasmi archetipici dell’Inconscio moderno, tra lucido realismo e visionarietà surreale.