pagine 160 | prezzo 16,00€ | cm 14,5x21

Che cosa significa imparare dalla poesia? Questo studio mostra che è una lezione molto simile a ciò che intendiamo con le espressioni “correggere un errore” e “riparare a una mancanza”. Smettere di imparare dai nostri errori può segnare il confine e la fine dell’esperienza possibile. Non riflettere su una mancanza può voler dire accettare o provocare l’irrevocabile e l’inevitabile. A queste difficoltà l’attenzione dell’arte risponde con un atto linguistico che è etico e politico. Il vertere del verso ci permette di tornare indietro, ripensando le parole in relazione ai loro effetti di risonanza: è un voltarsi indietro a osservare la storia delle parole per costruire ciò che possono illuminare, lasciando sperare e presagire nuove possibilità dell’esperienza. Che cosa possa voler dire “vivere poeticamente” si mostra nella traduzione delle differenze poetiche, con uno sguardo filosofico che, seguendo Wittgenstein, non ha dimenticato che anche la filosofia dovrebbe essere scritta come si scrive una poesia.


 
pagine 80 | prezzo 12,00€ | cm 14,5x21

Tutto brucia tranne i fiori di Roberto Dall’Olio è un poemetto incentrato sulla straordinaria vicenda di Abelardo e Eloisa, che scosse il mondo filosofico e religioso dei primi anni del XII secolo per la sua tragica conclusione.

Abelardo, nato nel 1079, è da tempo il filosofo alla moda di Parigi; Eloisa, nata nel 1100, è una ragazza colta e ardente, che s’innamora del grande maestro, condividendo con lui, fra il 1116 e il 1117, una storia di passione e di conoscenza. Abelardo ed Eloisa leggono, studiano, si amano con furore, provocando lo sdegno moralistico dei familiari di lei e delle autorità religiose, che puniranno con brutalità e violenza Abelardo, costringendo Eloisa a prendere i voti. In monastero la donna, che si era formata più sui versi di Lucano e di Ovidio che sulle pagine delle Sacre Scritture, scriverà in una lingua dotta e immaginifica lettere brucianti di passione; lui, da tempo coinvolto in dispute teologiche, anch’egli costretto a prendere i voti, compone la Historia calamitatum mearum («Storia delle mie disgrazie»), in cui racconta con spirito già moderno la propria vita e le battaglie filosofiche intraprese a difesa del proprio pensiero e della propria dignità umiliata.

Roberto Dall’Olio, costeggiando con fedeltà storica questa impressionante vicenda – divenuta nei secoli quasi leggendaria –, compone un poemetto in dodici sezioni (Ouverture, Il canto di Eloisa, Meditazioni liriche, Le canzoni di Pierre, Ricordi, Due canzoni, Le confessioni di Eloisa, Dialoghi, La libertà, Per il figlio Astralabio, Altre canzoni, A Dio), affidando alla voce di Eloisa il lamento di una donna straziata, offesa nel suo amore. La sua Eloisa parla in una lingua poetica rapida, indocile, bruciante – fatta di versi brevissimi e incalzanti, di pensieri animosi e trasgressivi – che commuove, sdegna, stupisce, appassiona il lettore. Un poemetto da leggere tutto d’un fiato, di forte intensità emotiva; un poeta che ci sorprende per la finezza dell’indagine, la fermezza dello stile, l’accuratezza della ricostruzione storica.

Giancarlo Pontiggia